Tutti uniti in un Abbraccio

L'Abbraccio

Immaginate una fila ordinata e silenziosa di ragazzi e ragazze che attendono di ricevere un abbraccio e di fronte un uomo, papà Gianpietro, pronto ad accoglierli, uno ad uno: così si è concluso l'incontro di sabato 16 marzo con la fondazione “Pesciolino Rosso”; un'associazione dal titolo insolito che allude ad un curioso aneddoto della breve vita di Emanuele, per tutti “Ema”, scomparso tragicamente all'età di 16 anni. Da questo suo profondo dolore, papà Gianpietro, insieme alla moglie, alle altre due figlie e ai famigliari, ha saputo rialzarsi, ritrovare se stesso e diventare testimone tra i giovani del grande valore della Vita e della felicità effimera che le droghe offrono.

Questo papà speciale ci ha dimostrato col suo esempio che le ferite della vita, anche le più dolorose, non devono essere rimosse o nascoste, ma rese visibili agli occhi degli altri. É lo stesso messaggio che insegna l'arte giapponese del Kintsugi, tecnica a cui lui stesso fa riferimento nei suoi racconti: i cocci di un vaso rotto possono essere ricomposti con fili d'oro; il risultato sarà un vaso rinnovato, più bello e prezioso, simbolo di un cammino di vita che ha permesso di valorizzare le “crepe”, di trasformare il dolore e la fragilità umana in un grande esempio di resilienza.

Grazie alla sua testimonianza e al contributo degli amici che lo hanno accompagnato durante questo incontro, la scuola ha toccato le corde del cuore e, come sempre accade durante i progetti che parlano di storie di vita vissuta, essa ha regalato, insieme alle parole scritte nei libri, un motivo in più per crescere bene: un abbraccio.

Fatene tesoro ragazzi!